Piante che troviamo nel VigorMix di Sabor D'amazonia
Guaranà
La guaranina è un analogo della caffeina contenuto nei semi diGuaranà (Paullinia cupana). Questo principio attivo viene ampiamente utilizzato come stimolante, sia in preparazioni estemporanee che sottoforma di specifici integratori alimentari o bevande energetiche.
Nei supplementi dietetici il guaranà si trova solitamente sottoforma di estratto o di semi macinati. Questi ultimi contengono in media dal 3 all'8% di caffeina, potente alcaloide a cui sono dovute le interessanti proprietà del guaranà.
La caffeina, infatti, favorisce il rilascio di due ormoni, chiamatiadrenalina e noradrenalina (catecolamine), grazie alla sua azione di antagonista competitivo nei confronti dei recettori dell'adenosina.
Le catecolamine favoriscono l'aumento del metabolismo corporeo, della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa e del numero di atti respiratori (incrementando, così, l'ossigenazione del sangue).
Per questo motivo il guaranà è consigliato in caso di affaticamento psicofisico, stati depressivi e convalescenza.
In ambito sportivo gli estratti di guaranà vengono impiegati con successo per migliorare la capacità di resistenza al lavoro sia fisico, che intellettuale.
Viene spesso consigliato come integratore utile per accelerare il dimagrimento e sopprimere l'appetito.
DOSI DI ASSUNZIONE: un grammo di guaranà contiene circa 50 mg di caffeina (5%), un po' meno di una tazzina di caffè, che mediamente ne apporta 80 mg. Bisogna comunque considerare che i semi di guaranà sono molto più ricchi di caffeina rispetto ai chicchi di caffè (3-8% contro 1-2,5%). Le dosi di assunzione variano da prodotto a prodotto, in ogni caso è importante non superare i quantitativi consigliati ed evitare l'utilizzo prolungato.
Effetti collaterali
Tra gli effetti collaterali di un uso eccessivo ed incontrollato di guaranà ricordiamo:ipertensione, cefalea, ansia, nausea, vomito, tachicardia e convulsioni. Tutti questi effetti collaterali vengono amplificati da un suo utilizzo simultaneo con altre droghe con attività simile, come l'efedrina o la stessa caffeina.
E' molto importante evitare di sospendere bruscamente l'assunzione di guaranà, in quanto potrebbero insorgere sintomi da intossicazione di Litio, con comparsa di effetti collaterali come nausea, diarrea, debolezza muscolare, sudorazione e tremore (il guaranà aumenta l'eliminazione renale di Litio).
La caffeina contenuta negli estratti di questa pianta inibisce la sintesi di fosfocreatina e interferisce col trasporto plasmatico dell'amminoacido (creatina). I due integratori non andrebbero quindi assunti contemporaneamente.
In seguito ad un'assunzione cronica l'organismo sviluppa una sorta di assuefazione e gli effetti ricercati diventano sempre più blandi.
EVITA DI ASSUMERE GUARANÀ se soffri di: diabete, ipertensione, malattie cardiovascolari,ipertiroidismo, ansietà, insonnia e problemi renali. In ogni caso, considerate le numerose interazioni del guaranà con farmaci di uso comune e con alcuni alimenti, è importante consultare un medico per accertarsi che non vi siano controindicazioni al suo impiego.
CATUABA
Il nome catuaba è usato per le infusioni della corteccia di un numero di alberi nativi del Brasile . Il abbaia più usati sono derivati dagli alberiTrichilia catigua e Erythroxylum vacciniifolium . Altre preparazioni catuaba utilizzare la corteccia degli alberi dai seguenti generi o famiglie:Anemopaegma , Ilex , Micropholis , Phyllanthus , Secondatia , Tetragastris e specie dal Myrtaceae .
Si è spesso sostenuto che catuaba deriva dall'albero Erythroxylum catuaba , ma questo albero è stata descritta una sola volta, nel 1904, e non si sa oggi quale albero di cui questo nome. E. catuaba non è quindi una specie riconosciuta (Kletter et al;. 2004).
Sinonimi locali sono Chuchuhuasha, Tatuaba, Pau de Reposta, Piratancara e Caramuru. Un preparato liquido commerciale, Catuama, contiene ingredienti diversi, uno di questi catuaba essere da Trichilia catigua .
Un infuso di corteccia è usato nella medicina tradizionale brasiliana come un afrodisiaco e del sistema nervoso centrale stimolante. Queste affermazioni non sono state confermate in studi scientifici, ma un giornalista per la Discovery Channel afferma che "i rapporti in riviste scientifiche e conferenze hanno sostenuto l'uso [catuaba è] per il miglioramento sessuale. In catuaba, un gruppo di tre alcaloidi soprannominato catuabine A, B e C si pensa a migliorare la funzione sessuale, stimolando il sistema nervoso ". [ citazione necessaria ]
Uno studio di Manabe et al. (1992) [ 1 ] ha dimostrato che gli estratti catuaba da Trichilia catigua sono stati utili nel prevenire potenzialmente letali batteriche infezioni e Hiv infezione in topi .
Corteccia di Catuaba e preparati sono venduti come afrodisiaci e rimedi per la disfunzione erettile in negozi di alimenti naturali e attraverso rivenditori online.
Estratto di Catuaba è anche utilizzato come aromatizzante alimentare nel britannico "tradizionale" cola bevanda prodotto da Fentimans ,Cola Curiosità Fentiman è .
MARAPUAMA
La Muira puama è conosciuta anche come Marapuama il cui nome significa "legno della potenza" e "erba dell'amore". Si tratta del Ptycopetalum olacoides appartenente alla famiglia delle Olacacee.
Nel genere Ptycopetalum esistono diverse specie tra le quali appunto Ptycopetalum olacoides tipica del Brasile, della Guiana francese e del Suriname) e Ptycopetalum uncinatum del Brasile. Delle due specie si preferisce usare la prima in quanto più ricca dei principi attivi utili all'uomo.
La Ptycopetalum olacoides è un arbusto dai rami sottili e fogli ovali sempre verdi che può arrivare anche a 5 m di altezza Possiede fiori bianchi che hanno un odore pungente e aromatico che ricorda il gelsomino.
I primi esploratori europei negli anni 1920-1930 osservarono che gli indigeni dell’Amazzonia usavano la Muira Puama per curare molteplici patologie: come tonico per i problemi neuro muscolari; come decotto di radici per fare bagni e massaggi per trattare la paralisi ed il beri-beri; la radice e la corteccia per fare degli infusi per la vigoria sessuale, per l'insufficienze cardiaca; per problemi gastrointestinali, per la dissenteria e per i dolori mestruali.
Una volta portata in Europa la Muira puama entrò a far parte della medicina erboristica inglese ed è inserita nella “British Herbal Pharmacopoeia”, un’autorevole fonte della medicina erboristica inglese, dove è raccomandata per il trattamento sia dell'impotenza che della dissenteria. E’ anche inserita nella Brazilian Pharmacopoeia sin dal 1950.
I suoi principi attivi della Muira puama sono contenuti in quasi tutte le parti della pianta ma è principalmente nella corteccia e nella radice che si trovano delle sostanze di natura resinosa in particolare un alcaloide la Muirapuamina ad azione vasodilatatrice specifica e con una spiccata azione afrodisiaca.
Gli studi sulla marapuama sono iniziati sin dagli anni venti. Già nel 1930, Meiro Penna ha parlato di questa pianta nel suo libro Notas Sobre Plantas Brasilerias. ed ha confermato l'efficacia della pianta per i problemi gastrointestinali, circolatori e per la cura dell'impotenza.
MACA DEL PERU
La Maca
La Maca (Lepidium Meyenii) è una pianta tuberosa che cresce tra i 3000 e i 4500 metri d'altitudine sulle Ande peruviane. La Maca è l'unica pianta commestibile che riesce a sopravvivere in quei posti perchè di notte fa molto freddo e durante il giorno, il sole può scaldare la terra fino a temperature altissime.
Il suolo sul quale cresce la Maca contiene una grande quantità di minerali e per questa ragione, la pianta è ricca di minerali. La Maca appartiene alla stessa famiglia del cavolo. Anche il suo colore fa pensare alla patata. La sua forma fa pensare ad un grande ravanello. La Maca ha un sapore dolce. Nel Perù, la Maca viene preparata nelle maniere più svariate: cruda, cotta o secca. Con essa, i peruviani preparano biscotti, torte, patatine e bevande. Qua, in Europa, conosciamo soprattutto la Maca secca, in capsule o gelatinizzate. Una volta secca, la pianta si può facilmente conservare durante sette anni.
La Maca non è un medicinale. E una fonte nutritiva di alto valore con propriétà medicinali. La tuberosa viene utilizzata dalla popolazione locale da migliaia d'anni (vedi "storia"). Ancora oggi, i peruviani utilizzano la Maca come fonte nutritiva. Ma la Maca è diventata famosa anche lontano dalle frontiere del Perù, tanto nel Sud e nel Nord America che in Europa. La Maca è soprattutto conosciuta come il "Viagra peruviano" o come il "Ginseng peruviano" perchè stimola la libido di entrambi gli uomini e le donne. Ma la Maca ha molte altre funzioni (vedi "Funzionamento e utilizzo"). La Maca è un prodotto naturale al 100%. Non c'è nessun effetto collaterale conosciuto relativo all'utilizzo della Maca.
GINSENG
Il termine ginseng designa numerose specie appartenenti alla famiglia delle Araliaceae. Nella medicina cinese la droga ricavata da queste piante, costituita dalle radici, ha alle spalle una tradizione millenaria, fatta dei più svariati impieghi. Il nome ginseng deriva dalla parola cinese "rensheng" che significa uomo, scelta con tutta probabilità per sottolineare la struttura antropomorfa della radice.
Considerato un rimedio quasi universale, il ginseng veniva usato soprattutto contro l'invecchiamento, i disturbi gastrointestinali e come preparatoafrodisiaco e rivitalizzante.
La straordinaria fama di droga-panacea ed il fascino misterioso della sua origine orientale hanno contribuito a decretarne il successo nei nostri mercati. Inizialmente spinti dalla loro presunta abilità nel risvegliare desideri assopiti, gli estratti di ginseng sono ormai presenti in numerosi complementi alimentari, in gran parte destinati a persone convalescenti, sportivi ed anziani. Non è quindi un caso che il ginseng sia considerato il prodotto erboristico più utilizzato al mondo.
Le specie più conosciute sono quelle di origine asiatica (Panax ginseng coltivato in Cina, P. schinseng o ginseng cinese, P. pseudo-ginseng che cresce in Nepal e nell'Imalaia orientale, P. notoginseng coltivato in Cina, P. japonicus, P.vietnamensis),americana (Panax quinquefolius equivalente al ginseng asiatico per impieghi, aspetto e composizione) e siberiana (Eleutherococcus senticosus differente per costituzione chimica ma simile per proprietà terapeutiche). Tra tutte, la specie più utilizzata e studiata è il Panax ginseng.
Forse cercavi ginseng delle Ande (Maca) o ginseng femminile (Dong Quai).
Proprietà del ginseng
Le virtù del ginseng sono attribuibili a diversi componenti presenti nelle sue radici. Oltre ad un buon contenuto in vitamine, olio essenziale e polisaccaridi (panaxani), va segnalata la presenza di saponine triterpeniche, chiamate ginsenosidi e considerate i princìpi attivi della droga.
Superato l'iniziale entusiasmo per le sue conclamate virtù afrodisiache, peraltro ancora in attesa di conferme scientifiche, si sono susseguiti numerosi studi per indagarne le reali proprietà curative. Da queste ricerche sono emersi elementi che hanno proposto l'utilizzo di ginseng nel trattamento di diverse condizioni, come diabete di tipo II, insonnia, gastrite,ipotensione, stati di stress ed affaticamento.
Agli estratti di ginseng sono stati attribuiti anche effetti antiossidanti, antipiretici,ipocolesterolemizzanti, probiotici, radioprotettivi, anticancerogeni ed antinfiammatori. Molti di questi effetti, dimostrati solamente sugli animali, sono ancora in attesa di conferme scientifiche; inoltre, la qualità e la neutralità degli studi condotti nei Paesi dell'est asiatico è stata messa in discussione. Un altro problema deriva dagli enormi interessi economici che ruotano intorno a questa pianta e che spingono per il riconoscimento delle sue presunte proprietà terapeutiche. Tutto ciò spiega come mai in proposito esistano opinioni differenti, che vanno dall'eccesso di entusiasmo all'esagerato scetticismo.
Il ginseng è tradizionalmente considerato una droga tonica o adattogena (sinonimo tecnico), in quanto utile per potenziare le difese immunitarie e migliorare le capacità fisiche e mentali. Diversi studi condotti su animali hanno dimostrato che il ginseng influenza l'asse ipotalamo-ipofisi aumentando il rilascio di ACTH, un ormone che induce la liberazione surrenale di cortisolo o "ormone dello stress". Il cortisolo migliora la risposta agli stress psicofisici,promuovendo la degradazione del glicogeno, delle proteine muscolari e stimolando la funzionalità del sistema nervoso centrale.
Il presunto effetto afrodisiaco del ginseng sembra legato alla sua capacità di aumentare il rilascio di ossido nitrico dalle cellule endoteliali dei corpi cavernosi del pene; la conseguente vasodilatazione permetterebbe di ottenere un'erezione più vigorosa. Tra le varie specie, la medicina Cinese associa le maggiori proprietà afrodisiache al ginseng rosso, la cui colorazione è dovuta, semplicemente, al trattamento della radice con vapore (120-130°C per circa 2-3 ore) e alla successiva essicazione.
Numerosi studi evidenziano i benefici del ginseng in topolini diabetici, ma non esiste un numero altrettanto esteso di ricerche sugli uomini che confermi le sue proprietà ipoglicemizzanti (i ginsenosidi sembrano favorire la sintesi pancreatica di insulina ed aumentare la produzione di trasportatori del glucosio nel fegato; i panaxani (polisaccaridi) sembrano invece diminuire la sintesi di glucosio a livello epatico ed aumentare il suo utilizzo nei vari tessuti corporei).
Riportiamo, per concludere, una tabella tratta da una rewiev di David Kiefer e al. (Am Fam Physician. 2003 Oct 15;68(8):1539-42), scelta per la semplicità e la cautela con cui riassume le principali proprietà del ginseng.
venerdì 1 luglio 2011
IL GRANO DI VENERE , INTEGRATORE DIMAGRANTE PURO
Piante che troviamo nel "Grano di Venere" di Sabor D'amazonia
LA CRUSCA
La crusca è una sorta di involucro fibroso che ricopre i semi delfrumento e degli altri cereali. Dopo essere stata separata dallafarina, secondo un processo chiamato raffinazione, si presenta sotto forma di scagliette più o meno larghe e ben distinte .
Fino ai primi anni '70 la crusca veniva considerata un prodotto di scarto, da destinare principalmente all'alimentazione del bestiame.
Non è quindi un caso che molti proverbi italiani facciano riferimento alla scarsa importanza nutrizionale e commerciale dell'alimento. "Vendere crusca per farina" significa ingannare il prossimo, spacciando una cosa poco pregiata per una di maggior valore; quando si ricorda che "la farina del diavolo va tutta in crusca" si vuole invece sottolineare che le cattive azioni non portano alcun vantaggio.
A partire dagli anni Settanta la fibra alimentare ha attirato sempre più l'interesse dei nutrizionisti, grazie alla sua capacità di prevenire molte malattie tipiche della società del benessere (stitichezza, obesità, colon irritabile, tumore al colon ecc.).
Tipo di crusca Contenuto percentuale in fibra
Frumento 40-50%
Avena 15-20%
Orzo 5%
Riso 20-30%
La crusca di frumento è da preferire agli altri tipi, sia sotto l'aspetto quantitativo che qualitativo. E' infatti più ricca di fibre insolubili, che le conferiscono la capacità di rigonfiarsi, assorbendo acqua fino al 400% rispetto al suo peso.
Benefici
Facilita il transito intestinale: la crusca espleta un'azione ammorbidente, massificante e omogeneizzante delle feci, incrementando la motilità del colon e riducendo la pressione sulle pareti intestinali. Tale proprietà risulta particolarmente benefica nella prevenzione della diverticolosi e del tumore al colon (la fibra facilita l'eliminazione dei residui tossici introdotti con gli alimenti). L'effetto lassativo è tanto più pronunciato quanto più la crusca è ricca di componenti insolubili.
Contrasta l'iperalimentazione: rigonfiandosi a livello gastrico provoca un anticipato senso di sazietà, che impedisce l'ingestione di quantità eccessive di cibo. La fibra ha un apporto calorico limitato, praticamente nullo se si considera il ridotto assorbimento intestinale dei nutrienti a cui viene associata. La crusca è pertanto utile per contrastare sovrappeso ed obesità.
Modula l'assorbimento dei nutrienti: grazie alla sua capacità di ridurre l'assorbimento di grassi e colesterolo, la crusca è particolarmente importante nell'alimentazione di chi soffre di ipercolesterolemia o di un elevato tasso ditrigliceridi nel sangue. Inoltre, modulando la curva glicemica, contribuisce ad evitare eccessivi rialzi della glicemia ed è pertanto indicata nella prevenzione deldiabete senile.
L'integrazione di crusca, nell'ordine di 8-24 g al giorno (1-3 cucchiai), accompagnata ad almeno due litri di liquidi, è pertanto indicata in caso di stitichezza, colon irritabile, malattia diverticolare, diabete, dislipidemie, sovrappeso e obesità .
Inizialmente l'assunzione di crusca si accompagna ad effetti indesiderati come distensione eflatulenza eccessiva, tali problemi tendono comunque a regredire nel giro di 4-6 settimane. Per contrastare questi spiacevoli disturbi è necessario un graduale incremento delle dosi ed una suddivisione delle stesse in diversi periodi della giornata.
Svantaggi e controindicazioni
Gli integratori ed i preparati farmaceutici a base di fibre sono ormai moltissimi, tanto che la vecchia crusca viene spesso associata ad altri agenti massificanti naturali delle feci, come iglucomannani, l'agar agar o la gomma karaja.
Piuttosto che utilizzare tali prodotti, sarebbe meglio regolarizzare le proprie abitudini alimentari, aumentando l'assunzione di frutta e verdura. E' chiaro infatti che la semplice aggiunta di integratori di fibre non è equiparabile ai benefici di un'alimentazione naturalmente ricca di tali sostanze.
Se il cereale da cui viene estratta la crusca non è di origine biologica, il rischio di ingerire gli agenti chimici di sintesi che normalmente vengono asportati insieme ad essa, è elevato.
L'uso prolungato di crusca può inoltre portare ad un impoverimento di vitamine e sali minerali, interferendo sull'assorbimento di calcio, ferro, fosforo e zinco.
Infine bisogna considerare la tolleranza individuale al consumo di crusca. Il suo utilizzo può infatti aumentare la produzione di gas intestinali, causando gonfiore ed un fastidioso senso di distensione. La degradazione batterica dei suoi componenti può così aggravare alcune forme di colite o peggiorare la sindrome del colon irritabile ed i sintomi del meteorismo.
Piuttosto che ricorrere ad un uso indiscriminato di crusca è meglio affidarsi ad una dieta variata, aumentando gradualmente la presenza di fibre, attraverso il regolare consumo di frutta, verdura e cereali integrali, che contengono sia la crusca, sia le vitamine e i sali minerali necessari per il proprio benessere.
La crusca non è dunque una panacea ma un utile supplemento a cui ricorrere soltanto in casi particolari, dopo aver consultato un medico o altri professionisti del settore.
AVENA
L'avena è una fonte di carboidrati a lenta digestione, ricca di fibre e per questo in grado di fornire energia a lungo termine senza causare picchi insulinici. Nel nostro Paese le applicazioni dietetiche dell'avena sono relativamente recenti, nonostante questo cereale abbia alle spalle antichissime tradizioni. I popoli germanici e scozzesi, per esempio, basavano la propria alimentazione sull'avena, dal momento che questa pianta annuale riesce a superare anche i climi rigidi delle regioni nordiche. In tali zone il consumo di avena è ancora ampliamente diffuso, soprattutto per la preparazione di gustosi piatti tradizionali come il porridge.
In Italia, fino a pochi anni fa, l'avena era destinata prevalentemente all'alimentazione dei purosangue, a quattro (cavalli) e a due zampe (sportivi di alto livello e "maniaci" della forma fisica). Oggi, i benefici dell'avena sono ormai giunti agli orecchi del grande pubblico e la sua diffusione nei prodotti alimentari è sempre più capillare. Ingrediente tradizionale del muesli, viene ormai aggiunta in quasi tutti gli alimenti dietetici per la prima colazione.
Nell'alimentazione umana viene utilizzata la cariosside, generalmente privata dei suoi involucri fibrosi (decorticata) e ridotta in farina (macinazione) o in fiocchi (tramite pressione dei chicchi, freschi o precotti a vapore).
Avena e celiachia
La tossicità dell'avena per i celaci è tuttora oggetto di dibattito. In passato, infatti, veniva esclusa a priori dalla dieta del celiaco, mentre diversi studi la dipingono come relativamente sicura. In particolare, se introdotta pura, ossia non contaminata da proteine del grano, dell'orzo o della segale durante la lavorazione, l'avena non sarebbe lesiva per la maggior parte (99,4%) dei celiaci.
Bibliografia: Can oats be taken in a gluten-free diet? A systematic review. Scand. J. Gastroenterol. Vol. 42, No. 2 , pagine 171-178.
Avena e salute umana: un prezioso alleato contro diabete e colesterolo
Le ottime caratteristiche nutrizionali dell'avena si possono intuire già dalla semplice osservazione delle tabelle alimentari. Tra tutti i cereali, detiene il primato di alimento più ricco in proteine (12,6-14,9%) e di sostanze grasse, tra cui l'essenziale acido linoleico. Ottimo anche il contenuto di fibre solubili, che rendono l'avena un alimento ideale per placare l'appetito, regolarizzare la funzione intestinale e normalizzare il peso corporeo. Non è quindi un caso che la medicina popolare descriva la farina di avena come alimento nutritivo e rinforzante, adatto soprattutto per bambini e convalescenti.
ENERGIA [100 grammi di avena]
389 Kcal
1628.0 Kjoule
Carboidrati
66,27 g
Grassi
6.90 g
Proteine
16.89 g
Fibre 10.6
Colesterolo 0 mg
Tiamina 0,8 mg (51%)
Folati 56,0 mcg (14%)
Acido pantotenico 1,3 mg (13%)
Manganese 4,9 mg (246%)
Fosforo 523 mg (52%)
Magnesio 177 mg (44%)
Rame 0,6 mg (31%)
Ferro 4,7 mg (26%)
Zinco 4,0 mg (26%)
I benefici dell'avena sono talmente lampanti da aver indotto la Food and Drug Administration Statunitense ad autorizzare l'affermazione che l'avena favorisce l'abbassamento dei livelli dicolesterolo.
Per accentuare il suo effetto ipocolesterolemizzante, si consiglia il consumo di crusca d'avena (40 grammi al giorno, pari a circa 6-8 g di fibra). Questo alimento, grazie alla sua altissima capacità di attirare acqua e alla presenza di molti oligoelementi utili, abbassa in tempi brevi il colesterolo "dannoso" (LDL), senza influenzare quello "buono" (HDL). Mangiare regolarmente avena è quindi un ottimo modo per proteggere le nostre arteriedall'aterosclerosi.
Una nota interessante riguarda l'ottimo valore biologico delle sue proteine. In particolare l'avena vanta un buon contenuto in lisina, nettamente superiore rispetto agli altri cereali. Nel frumento questo nutriente rappresenta l'amminoacido limitante, cioè quell'amminoacido essenziale che, essendo contenuto in quantità ridotte rispetto agli altri, diviene limitante per la sintesi proteica. L'avena è quindi un ottimo alimento, nutritivo e riequilibrante, anche per ivegetariani.
I Β-glucani presenti nella fibra solubile agiscono positivamente anche nei confronti di altre patologie dismetaboliche tipiche delle società industrializzate. Il basso indice glicemico, per esempio, la rende un alimento prezioso per i diabetici, che possono beneficiare del suo effetto stabilizzante sui livelli glicemici. Questa caratteristica è importante anche nella lotta contro i kg di troppo, poiché aiuta a controllare l'apporto di cibo prolungando il senso di sazietà dopo il pasto.
Da segnalare anche la presenza di avenina, un alcaloide concentrato nella crusca e dotato di effetto tonificante, energetico e riequilibrante. L'avena ha inoltre proprietà diuretiche elassative (stimola l'intestino pigro), che contribuiscono a renderla una scelta salutare in qualsiasi momento della giornata.
LATTE DI SOIA
Alimento tipico dei Paesi orientali, il latte di soia sta prendendo sempre più piede anche in Italia, soprattutto tra le personeintolleranti al lattosio e tra i sostenitori delle diete strettamente vegetariane. Lo zucchero tipico dei latti animali è infatti assente nel latte di soia, che come tale rappresenta una valida alternativa per chi non li digerisce
Aldilà delle caratteristiche organolettiche, che possono risultare più o meno gradevoli in base alle preferenze individuali, il latte di soia presenta alcune proprietà nutrizionali degne di nota. L'assenza di colesteroloinnanzitutto, che è invece presente in modeste quantità nel latte vaccino (11 mg su 100 grammi per quello intero, 7 per quello parzialmente scremato e 2 per quello scremato).
Oltre ad essere privo di colesterolo, il latte di soia presenta una frazione lipidica ricca di grassi insaturi (una categoria di nutrientiamici della salute, ma scarsamente rappresentata nel latte vaccino).
Dal punto di vista strettamente quantitativo, l'apporto proteico è sovrapponibile a quello del latte di mucca. Grazie alla buona distribuzione di amminoacidi essenziali, le proteine di questi "fagioli gialli" possiedono un elevato potere nutrizionale, che risulta comunque inferiore rispetto a quello del latte vaccino (gli amminoacidi limitanti della soia sono i solforati -cistina e soprattutto metionina-). Più facile risulta invece la digestione della frazione proteica, per l'assenza delle caseine tipiche dei latti di origine animale.
La soia presenta anche un elevato tenore in lisina, che può completare l'apporto amminoacidico di un pasto a base di cereali e derivati. Le proteine della soia possiedono anche un ulteriore ed importantissimo vantaggio. Una volta assorbite, agiscono infatti come veri e propri spazzini delle arterie, abbassando significativamente il colesterolo plasmatico totale, le LDL, i trigliceridi, ma non la frazione buona HDL, che può risultare addirittura aumentata.
Il regolare consumo di latte di soia aiuterebbe (il condizionale è d'obbligo quando si parla di malattie a così elevato impatto sociale sulla base di dati statistici non ancora confermati da un numero sufficiente di studi clinici) a prevenire il tumore al colon, alla prostata nell'uomo ed al seno nella donna. Ma i vantaggi per l'universo femminile non finiscono qui; gli isoflavoni di soia sono infatti conosciuti come il complemento dietetico ideale durante la menopausa(attenuano le vampate di calore e possono contribuire alla prevenzione di osteoporosi, sovrappeso ed ipercolesterolemia). Anche in questo caso in letteratura sono presenti studi con risultati contrastanti. Tra i tanti, senza creare inutili allarmismi ma solo per dare un'idea di quanto delicata sia la questione, ve ne sono alcuni che sottolineano la capacità degli isoflavoni di favorire la crescita e la proliferazione delle cellule tumorali mammarie. In base ai risultati di questi studi, la soia ed i suoi derivati sarebbero controindicati alle donne con storia presente o passata di cancro al seno.
Alimento
Isoflavoni (tot.)
(mg/100 g) *
mg per porzione media
equivalente a (g)
Soia semi
58-380
34,8-228,0 (60)
Tofu
8-67
10,4-87,1 (130)
Farina di soia
83-178
16,6-35,6 (20)
Soia proteine testurizzate
71-118
28,4-47,2 (40)
Soia latte
3-17
3,0-17,0 (100)
Miso
26-89
4,7-16,0 (18)
Soia formaggio
3-5
1,2-20,0 (40)
Tofu yogurt
15
18,0 (120)
Soia salsa
1-7
0,1-0,3 (5)
Reinli K. And Block G. Nutr Cancer 26:123-148 (1996)
(*) Assunzione raccomandata per ottenere gli effetti terapeutici sopraccitati è compresa tra i 60 e gli 80 mg al giorno
Da sottolineare a suo favore, anche il ridotto impatto ambientale del latte di soia. Sotto l'aspetto agronomico, un'unità di terreno adibita alla coltivazione di questa leguminosa, può produrre in un anno una quantità di latte di soia dieci volte superiore, rispetto a quella di latte vaccino ottenibile foraggiando le mucche con l'erba prodotta dallo stesso terreno. La soia, inoltre, è in grado di sintetizzare autonomamente le quantità di azoto necessarie al suo metabolismo, senza richiedere l'apporto ausiliario dei concimi azotati, che sono invece utilizzati per la coltivazione dei cerali. Anche per la soia, rimane comunque la necessità di impiego dei pesticidi (diserbanti ed, in alcuni casi, acaricidi), che raramente si rendono necessari nella coltivazione dei terreni da pascolo.
SEMI DI LINO
Le principali sostanze contenute nei semi di lino sono rappresentate dagli acidi grassi omega 3, presenti in percentuali importanti, sali minerali, proteine, lipidi, acido linoleico, fibre e lignani che hanno importanti proprietà antiossidanti. Gli omega 3, conosciuti come grassi "buoni", hanno effetti salutari sul cuore ed un cucchiaio di semi di lino ne contiene circa 1,7 grammi.
L'aspetto più importante, legato alle proprietà dei semi di lino riguarda il risultato di alcune ricerche condotte negli Stati Uniti che parrebbe dimostrare come il consumo dei semi di lino possa ridurre il rischio di sviluppare alcuni tipi di tumore: seno, prostata, e colon le parti interessate. Negli studi condotti su animali risulterebbe che gli acidi grassi omega 3 sarebbero in grado di inibire la formazione dei cellule tumorali negli organi appena citati. Allo stesso modo, i lignani, sarebbero in grado di interferire con la crescita e la diffusione delle cellule tumorali. I semi di lino vengono utilizzati anche per la cura di altre patologie come: infiammazioni, ascessi ed emorroidi. Non solo. Proteggono l'apparato cardiovascolare, infatti, stabilizzando il battito cardiaco riescono a ridurre il rischio di infarto. In ultimo, i semi di lino, sono utili anche in gravidanza, in quanto contribuiscono alla formazione della corteccia celebrale.
Ottimo anche il contenuto di sali minerali, proteine (20-25%) e lipidi (30-40%). Questi ultimi sono ricchi di trigliceridi, costituiti da:
acido α-linolenico, capostipite degli ω3 (50%)
acido linoleico capostipite degli ω6 (25% )
acido oleico, monoinsaturo caratteristico dell'olio di oliva (10-18%)
acidi grassi saturi (5-10%)
Olio di lino
Dai semi di lino può essere ricavato l'omonimo olio, costituito prevalentemente da triglicerididi acidi grassi polinsaturi essenziali (ω3 e ω6 o vitamina F). L'apporto di questi nutrientideve necessariamente provenire dall'alimentazione, dal momento che l'organismo non è in grado di produrli a partire da altri substrati lipidici. Va detto inoltre, che l'utilizzo di olio di lino è particolarmente utile per riequilibrare il rapporto tra ω3 e ω6, che a causa dello stile alimentare moderno è troppo sbilanciato a favore di questi ultimi. A tal proposito è sicuramente migliore dell'olio di oliva e degli oli di semi tradizionali, ma meno efficace rispetto agli oli di pesce, perché povero di acido eicosapentaenoico (EPA) e acido docosaesaenoico(DHA).
Un adeguato apporto di acido alfa-linolenico indifferenziato, tramite il regolare consumo di olio di semi di lino, è comunque efficace nel proteggere l'organismo da malattie cardiovascolari, alcuni tipi di tumore e da alcune malattie infiammatorie- neurodegenerative. L'attività antiossidante è potenziata dall'ottimo contenuto in vitamina E (17,5 mg per 100 g). Buona anche la presenza di lecitina, un insieme di fosfolipidi necessari per il buon funzionamento del sistema nervoso e del cervello. A quest'olio sono ascritte anche proprietàantiemorroidali, anticolitiche e regolatrici sulla funzione intestinale.
Due cucchiaini di olio di lino al giorno sono in grado di soddisfare, da soli, il fabbisogno quotidiano di acido alfa-linolenico (ω3). Per essere assimilati ed elaborati al meglio nei loro derivati, gli acidi grassi polinsaturi presenti nell'olio di lino vanno assunti, preferibilmente, in pasti poveri di grassi animali e zuccheri semplici. Questo alimento può quindi essere utilizzato per condire un pasto leggero a base di verdure e carne bianca. E' importante non superare le dosi di assunzione consigliate. Solo affiancandolo alle fonti lipidiche tradizionali è infatti possibile soddisfare il fabbisogno di tutti gli acidi grassi, compresi quelli saturi, che alle giuste dosi sono comunque fondamentali per un'ottimale efficienza fisica. Analogo discorso per ilcolesterolo.
ALIMENTO (100 g) ω-3 ω-6 ω-6:ω-3
DHA (g) EPA (g) LNA (g)* totali (g) totali (g) -
Olio di salmone 18,232 13,023 1,061 35,311 1,543 0,04 : 1
Olio di fegato
di merluzzo 10,968 6,898 0,935 19,736 0,935 0,05 : 1
Olio di sardine 10,656 10,137 1,327 24,093 2,014 0,08 : 1
Semi di lino 0 0 22,813 22,813 5,911 0,26: 1
Olio di semi di lino 0 0 53,304 53,304 12,701 0,24 : 1
Olio di noce 0 0 10,400 10,040 52,890 5,27 : 1
Olio di oliva 0 0 0.761 0,761 9,763 12,83 : 1
* LNA = acido alfa-linolenico indifferenziato
FONTE: "acidi grassi essenziali negli alimenti" è stato redatto sulla base dei dati forniti dal ministero dell'agricoltura statunitense
La ricchezza di acidi grassi polinsaturi ha tuttavia il difetto di amplificare i problemi di conservabilità; l'olio di semi di lino, infatti, irrancidisce rapidamente e deve essere ottenuto per spremitura a freddo, dal momento che questi acidi grassi si alterano facilmente con le alte temperatura (per questo motivo dev'essere sempre utilizzato crudo, mai per fritture o soffritti). Anche i semi frantumati devono essere utilizzati entro le 24 ore per evitare i suddetti fenomeni di irrancidimento.
L'ossidazione, che renderebbe questo alimento inadatto per l'uso dietetico, viene però sfruttata in campo industriale. Infatti, se esposto all'aria, l'olio di lino forma una massa bruna solida, che viene utilizzata nella preparazione di vernici e pitture.
L'olio di lino viene generalmente commercializzato in piccole bottiglie (250 o 500 ml), ha un tempo di conservazione ridotto e dev'essere necessariamente consumato entro un mese dall'apertura. Per proteggerlo dalla luce e dal calore va conservato in bottiglie opache ben sigillate e riposto in un luogo fresco (in frigorifero dopo l'apertura, con il tappo ben chiuso). In commercio si trovano anche capsule o perle di olio di lino che apportano tuttavia un quantitativo modesto di acidi grassi essenziali, a meno che non si consumino diversi opercoli al giorno (equivalenti ad una dose di almeno 3 grammi/die di olio di lino).
IL GERME DI GRANO
Il germe di grano
La cariosside di frumento è costituita da:
l'embrione o germe di grano (2-4% in peso)
tegumenti o involucri (8% circa)
endosperma amilaceo o mandorla farinosa (87-89% circa)
Ognuna di queste regioni racchiude diversi tipi e percentuali dinutrienti, in relazione al ruolo biologico che ricopre. L'embrione o germe di grano è, per esempio, particolarmente ricco di sostanze nutritive, fondamentali per favorire la germinazione e sostenere le prime fasi di crescita.
Regione anatomica della cariosside
Percentuale dellacariosside
Amido e altri carboidrati (%)
Proteine (%)
Lipidi
(%)
Cellulosa
Emicellulosa
Pentosani
(%)
Sostanze minerali
(%)
Tegumenti
9
14
12.8
2.4
65.2
5.6
Strato aleuronico
8
12
32.0
8.0
38.0
10.0
Germe
3
20
38.0
15.0
22.0
5.0
Endosperma
80
83.0
11.0
30.0
2.0
1.0
Tabella tratta da - Chimica degli alimenti - Cabras Paolo; Martelli Aldo
Proprietà e caratteristiche nutrizionali del germe di grano
Il germe di grano è un vero e proprio concentrato di sostanze nutritive come aminoacidi,acidi grassi, sali minerali, vitamine del gruppo B e tocoferoli (vit. E). Purtroppo tale embrione viene eliminato insieme agli involucri esterni durante il processo di raffinazione, privando lafarina di frumento di buona parte del suo prezioso carico di fibre, vitamine e sali minerali. Quest'operazione si rende necessaria per motivi organolettici ma anche per aumentare i tempi di conservazione, dato che gli acidi grassi contenuti nel germe irrancidisconorapidamente.
Nei cereali integrali sono invece presenti tutte e tre le parti del chicco e proprio per questo motivo le loro proprietà salutistiche sono ormai universalmente accettate.
Il germe di grano può essere estratto abbastanza facilmente, separandolo dalla farina con un setaccio dopo la macinazione della cariosside. Se estratto in questo modo si presenta sotto forma di piccoli fiocchi biancastri, che possono essere consumati al naturale o insieme ad altri alimenti (yogurt, cereali per la prima colazione, verdure) in ragione di circa 50 g al giorno.
Il germe di grano viene spesso ricavato dalle cariossidi germogliate, poiché le sue proprietà nutritive si esaltano durante il processo di germinazione. Mettendo il chicco a contatto con l'acqua l'embrione diventa sede di un'intensa attività enzimatica, che aumenta significativamente il suo prezioso serbatoio di nutrienti. Il livello di calcio passa in pochi giorni da 45 a 71 mg per 100 g, quello del fosforo da 423 a 1050 mg e quello del magnesioda 133 a 342 mg. La germinazione fa aumentare significativamente anche il contenuto in amminoacidi e vitamine; la B1 aumenta del 20%, la B5 del 45%, la B6 del 200%, i carotenoididel 225%, la vitamina E del 300% e la vitamina C del 500%.
I germogli del grano sono quindi una miglior fonte di nutrienti rispetto al germe di grano essiccato. Possono essere prodotti facilmente a casa propria, utilizzando semi di origine biologica e mettendoli in ammollo in acqua tiepida per 12 ore. Successivamente andranno riposti in un piatto fondo, ricoperto con una garza umida che li protegga dalla luce diretta e dall'essiccamento. Lasciandoli ad una temperatura di 20°C ed avendo cura di bagnarli leggermente due volte al giorno, i germogli di grano potranno essere consumati dopo tre o quattro giorni. Per un adulto la dose consigliata è quella ottenuta a partire da un cucchiaio di semi secchi.
Pressando il germe di grano si ottiene l'omonimo olio che rappresenta la migliore fonte alimentare di vitamina E (133 mg/100 g contro i 18.5 mg/100g dell'olio di oliva). Questa vitamina è un potentissimo agente antiossidante, fondamentale nella lotta ai radicali liberi, nella difesa della salute e nella prevenzione dell'invecchiamento. L'olio di germe di grano è inoltre ricchissimo di acidi grassi essenziali, anch'essi alleati preziosi della nostra salute, purché l'alimento venga consumato crudo (sconsigliato il suo impiego per fritti e soffritti). Se assunto sottoforma di integratore, l'olio di germe di grano va preso al termine del pasto (i grassi presenti negli alimenti favoriscono l'assorbimento della vitamina E), seguendo le indicazioni del produttore.
Consumato regolarmente, sostituendo una parte dei cibi raffinati con cereali integrali o ricorrendo ad integratori specifici, il germe di grano permette di colmare le numerose carenze della dieta occidentale, ipercalorica da un lato ma povera dei princìpi nutritivi essenziali per il nostro benessere dall'altro.
Il germe di grano contiene anche una sostanza chiamata octacosanolo, che, secondo le ricerche del fisiologo americano Thomas Cureton, migliorerebbe la prestazione atletica e la funzionalità dell'ipofisi, ottimizzando l'efficienza fisica e mentale (l'ipofisi è una ghiandola che, producendo diversi ormoni, regola la funzionalità di numerosi organi e apparati, come quello riproduttivo, osteomuscolare, endocrino e nervoso). Il germe di grano, in qualunque formulazione venga assunto, è quindi un ottimo integratore anche per sportivi ed atleti professionisti.
CASTAHNA DO PARA'
La stop-dado , o la noce del Brasile è il seme della noce-do-Pará ( Bertholletia excelsa ) un albero della famiglia botanica Lecythidaceae , nativo emergente foresta amazzonica .
E 'un frutto con un alto livello di calorie e proteine contiene anche l'elemento selenio che combattono i radicali liberi e molti studi sono raccomandati per la prevenzione del cancro (cancro).
E 'l'unica specie del genere Bertholletia . Originario di Guyana , Venezuela , Brasile ( San Giovanni d'Acri , Amapá , Amazonas , Maranhao , Mato Grosso , Para e Rondonia ), orientaleColombia , orientale Perù e orientale della Bolivia , si presenta come alberi sparsi nelle grandi foreste, sulle rive del Rio delle Amazzoni , Rio Negro , Orinoco , Araguaia e Tocantins fiume . Il genere prende il nome dal chimico francese Claude Louis Berthollet .
Oggi è abbondante solo nello stato di Acre nel nord della Bolivia e Suriname . Inclusi nella Lista Rossa della IUCN come vulnerabile, la deforestazione è una minaccia per le loro popolazioni.Sulle rive del Tocantins , è stata cancellata per la costruzione di strade e di una diga. Nel sud delPará da insediamenti dei senza terra. In Acre e Para, il bestiame lo uccide, e la caccia di agouti , che sono i dispersori di semi minaccia la formazione di nuovi individui. [1]
E 'molto consumato dalla gente fresca , arrosto, o sotto forma di farina , caramelle e gelati. La corteccia è molto difficile e richiede grande sforzo da estrarre manualmente.
Indice [ nascondi ]
1 Nomenclatura
2 morfologica
2,1 Fenologia
3 Riproduzione
4 Ecologia
5 Produzione
5,1 Effetti della raccolta
5,2 Conservazione Iniziative
6 Usi
6,1 Potenza
6,2 medicinali
6,3 Altri usi
7 Radioattività
8 Referenze
9 Fonti
10 Collegamenti esterni
[ modifica ]Nomenclatura
Guscio di colore marrone
Nonostante il suo nome inglese, noce del Brasile , il più grande esportatore di noci noci del Brasile non è il Brasile, ma in Bolivia, dove sono chiamati mandorle . Ciò è dovuto al drastico declino della specie in Brasile, a causa della deforestazione. Il nome del portoghese si riferisce a Para , la cui estensione nel periodo coloniale incluso l'intera regione amazzonica del Brasile. L' Acri - per essere il più grande produttori nazionali di noci - si riferiscono a loro come noci da Acri . Alcuni nomi indiani sono Juvianella regione dell'Orinoco e Sapucaia in altre regioni del Brasile.
Anche se è classificato come un dado da cucina, i botanici considerano dado-stop come un seme, non un dado, come noci e il dado e la conchiglia si divide in due metà, che separa la carne dal guscio.
[ modifica ]Caratteristiche morfologiche
Lo stop-the-castagno è un albero di grandi dimensioni, raggiungendo i 30-50 metri di altezza e 1,2 metri di diametro del tronco, è tra i più grandi alberi del Rio delle Amazzoni. Ci sono record di campioni con più di 50 m di altezza e diametro superiore a 5 m di Para . [2] può vivere più di 500 anni e, secondo alcune autorità viene spesso a vivere 1000 [3] o 1600 anni. [2]
Il suo tronco è dritto, non ramificati per più di metà della lunghezza della pianta, con una corona grande emergente di fogliame sugli alberi vicini. La corteccia è grigia e liscia.
L'albero è decidue , le sue foglie , che misurano 20-35 centimetri di lunghezza e 10 a 15 pollici di larghezza, rientra nella stagione secca.
Il suo fiori sono piccoli, verde-bianco, in pannocchie 50-10 cm di lunghezza, ogni fiore ha un calice deciduo diviso in due parti, con sei petali disuguali e molti stami riuniti in una grande massa sotto forma di un cappuccio.
[ edit ]Fenologia
Fioritura nella stagione secca passare per la pioggia, che in Amazzonia orientale del bacino avviene da settembre a febbraio, con un picco da ottobre a dicembre. Il prossimo luglio cadono le foglie, alcuni sono completamente senza foglie durante la stagione secca. I fiori sono numerosi, e durare solo un giorno. I frutti prendere 12-15 mesi per maturare e cadere soprattutto in gennaio e febbraio. I semi, se non trattata, ci vogliono 12 a 18 mesi a germogliare, a causa della loro corteccia spessa. [4] gg
[ modifica ]Riproduzione
-Do-dado alberi per produrre frutti solo a foreste vergini , le foreste come "non-vergini", spesso non hanno le orchidee che sono indirettamente responsabili della impollinazione dei fiori. [ citazione necessaria ] stop-dado piantagioni sono state raccolte in (in Malesia e Ghana ), ma la sua produzione è bassa e al momento non è economicamente sostenibile. [5] [6] [7]
I fiori gialli del castagno-stop-non può che essere impollinate da un insetto abbastanza forte per sollevare il "cofano" del fiore e ha una lingua abbastanza a lungo per passare attraverso il complesso spirale fiore, come nel caso delle api dei generi Bombus , Centris , Epicari ,Eulaema e Xylocopa . Le orchidee producono un profumo che attrae piccoli api del Orchid (specie Euglossa ), parlando troppo a lungo, dal momento che questo api specie maschile bisogno che profumo per attirare le femmine. Il grande ape-da-impollina l'orchidea femminile castagno-do-Pará. Senza l'orchidea, le api non si accoppiano, e quindi la mancanza di api significa che il frutto non è impollinata.
Frutta
Se entrambe le orchidee e le api sono presenti, il frutto dura 14 mesi per maturare dopo l'impollinazione dei fiori. Lo stesso frutto è una capsula grande 10-15 cm di diametro simile al endocarpo della noce di cocco per dimensioni e pesa due libra . Ha un guscio duro, simile al legno, con uno spessore 8-12 millimetri , e sono a 8-24 semi con circa cinque centimetri di lunghezza (noci, noci del Brasile), disposti come le gemme di unarancio , non è quindi un dado in senso botanico.
La capsula contiene un piccolo foro ad una estremità, che permette grandi roditori come agouti e meno frequentemente il scoiattoli a rosicchiare aprire la capsula. Hanno poi mangiare alcune delle noci, mentre all'interno seppellire altri per un uso successivo, alcuni dei quali sono stati sepolti alla fine germinano e producono nuovi stop-the-dado.
Frutto aperto
La maggior parte dei semi sono "piantato" dalla agouti in luoghi bui, e gli alberi giovani devono aspettare anni, in letargo fino a quando un albero a cadere e la luce del sole possono raggiungerli. Chimps sono stati visti aprire i frutti di il castagno-stop-usando una pietra come un incudine .
[ edit ]Ecologia
Preferibilmente vivere nella terra di boschi, e cresce solo dove la stagione secca è di 3-5 mesi.
La densità della specie è molto variabile per tutto il Amazon , passando dal 26 alberi riproduttiva per ettaro (ha) solo una copia in 100 ha. Si pensa che alcuni gruppi di alberi devono la loro esistenza agli indigeni precolombiani. [8]
[ modifica ]Produzione
Circa 20.000 tonnellate di noci vengono raccolte noci del Brasile, ogni anno, di cui il 50% dei conti per la Bolivia, Brasile e Perù per il 40% al 10% (2000 stime). [9] Nel 1980 la produzione annua era circa 40.000 tonnellate l'anno nel solo Brasile, e nel 1970 il paese ha registrato un raccolto di 104.487 tonnellate di nocciole dalla fermata. [10]
La produzione brasiliana è sceso di oltre la metà tra il 1970 e il 1980 a causa della deforestazione in Amazzonia .
[ modifica ]Effetti della raccolta
Frutta a guscio, noci del Brasile destinate al commercio internazionale provengono interamente dalla raccolta selvatica, e non da piantagioni.Questo modello viene promosso come un modo per generare reddito da una foresta tropicale senza distruggerlo. Le noci vengono raccolte dai lavoratori migranti conosciuti come alberi di castagno .
L'analisi delle età degli alberi nelle aree in cui è stato dimostrato che l'estrazione da moderata a intensa raccolta raccoglie molti semi che non è abbastanza a sinistra per sostituire i vecchi alberi che muoiono. I siti con attività di raccolta sono meno alberi più giovani, mentre i siti con elevata attività di raccolta quasi non lo fanno. [11]
Esperimenti di statistica sono stati fatti per determinare quali fattori ambientali possono contribuire alla mancanza di giovani alberi. Il fattore più consistente è stato il livello dell'attività di raccolta in un determinato sito. Una simulazione al computer ha predetto che la dimensione degli alberi dove la gente raccolto tutti i dadi coinciso con le dimensioni di alberi trovati nei luoghi dove c'era un pesante raccolto di frutta a guscio.
[ modifica ]Conservazione Iniziative
Secondo IUCN , la conservazione delle aree protette, governativa o aziendale, è insufficiente, e il tentativo di stabilire nuove popolazioni sono falliti.
Le attività di maggior successo sono realizzati da popolazioni indigene nel riserve estrattive . [ citazione necessaria ]
[ modifica ]Usi
[ edit ]alimentare
Noci di fermarsi dopo la rimozione del guscio
Frutta a guscio, noci del Brasile hanno il 18% proteine , 13% carboidrati e 69% di grassi . La percentuale di grasso è circa il 25% di grassi saturi , 41% monoinsaturi e il 34% polinsaturi . [12]Hanno un sapore leggermente terroso, molto apprezzato in molti paesi. Il contenuto di grassi saturi di noci, noci del Brasile è tra i più alti di tutti i dadi, superando anche quello dellamacadamia . Grazie al gusto risulta ricco, nocciole, noci del Brasile possono spesso sostituire noci di macadamia o noci di cocco nelle ricette. Noci dal guscio per rimuovere rapidamente diventare rancido. I dadi possono anche essere schiacciato per ottenere l'olio.
Nutrizionale, castagne, noci del Brasile sono ricchi di selenio , anche se la quantità di selenio varia notevolmente. [13] sono anche una buona fonte di magnesio e di tiamina . Alcune ricerche hanno indicato che il consumo di selenio è associato ad un ridotto rischio di cancro alla prostata .[14] Questo ha portato alcuni analisti a raccomandare il consumo di noci da una misura preventiva per fermare .. [15] Successivi studi sulla effetto di selenio sul cancro della prostata sono stati inconcludenti. [16]
[ edit ]Medical
Il tè dalla corteccia del castagno-stop viene utilizzato nel Amazon per il trattamento del fegato, e l'infusione dei semi per problemi di stomaco.
Per il suo contenuto di selenio, l'antiossidante è marrone.
Il suo olio è usato come pelle umidificatore. [17]
[ modifica ]Altri usi
Come in uso alimentare, l'olio estratto dalla noce-stop viene utilizzato anche come lubrificante in orologi , per fare vernici per gli artisti e l'industria dei cosmetici .
Il legno del castagno-stop è di ottima qualità, ma la sua estrazione è proibita dalla legge nei tre paesi produttori (Brasile, Bolivia e Perù). Il disboscamento illegale e di compensazione delle foreste è una minaccia continua. [18]
L' effetto di noce-stop , in cui gli oggetti più grandi mescolati in un contenitore con piccoli oggetti (ad esempio, frutta secca, noci del Brasile mescolato con arachidi ) tendono a salire verso l'alto, questa specie è stato nominato.
[ edit ]Radioattività
Noci noci, il Brasile può contenere piccole quantità di Radio , un materiale radioattivo . Anche se la quantità è molto piccola, circa 7.1 PCI / g (40-260 Bq / kg), e la maggior parte non rimanere intrappolati nel corpo, è 1.000 volte superiore a quella di altri alimenti. Secondo l' Oak Ridge Associated Universities , ciò non è dovuto agli alti livelli di radio nel terreno, ma il sistema radicale molto esteso della struttura. "
LIEVITO DI BIRRA
Si tratta di un fungo microscopico formato da colonie di unmicrorganismo chiamato Saccharomyces cerevisiae ottenibile per fermentazione. Le cellule del lievito, ottenute da ceppi selezionati, vengono coltivate su un substrato di malto (orzo germogliato) nei fermentatori dove si moltiplicano migliaia di volte. Alla fine di tale processo esse vengono separate dal substrato nutritizio, lavate ed essiccate ad una temperatura che non supera i 40 gradi.
Utile per il mantenimento e un'efficiente funzionamento dell'apparato tegumentario (pelle, unghie, peli e capelli) e per la cura di patologie legate ad esso come la seborrea e l'acne; ma anche per la cura dicoliti, stipsi, deficienze immunitarie (per le vitamine B2, B5 e B6), prolungato uso di antibiotici, diabete, stress. Valido sostegno per la flora batterica intestinale (consumando il Lievito "vivo" che, moltiplicandosi nell'intestino, ostacola per concorrenza vitale l'insorgere di una flora patogena, migliorando invece la flora batterica intestinale benefica), è inoltre epatoprotettivo (B1, B2, B6, B9) ed utile al verificarsi di infiammazioni dei nervi.
Il lievito di birra è un residuo della fermentazione della birra; si trova anche sulla buccia di alcuni frutti e rappresenta un ricostituente naturale; ha un notevole valore nutrizionale per il suo grande contenuto in proteine e aminoacidi essenziali.
Fonte abbondante di sali minerali, è consigliato agli sportivi per riequilibrare le perdite salinedovute alla sudorazione copiosa durante l'esercizio fisico. Indispensabile in chi non mangiaproteine animali, ha proprietà immunostimolanti. Gli estratti vivi di lievito sono cicatrizzantied utili nelle ustioni estese è di aiuto in chi ha il diabete, favorisce l'assimilazione alimentare, è equilibrante, protegge il sistema nervoso, stimola le ghiandole endocrine, è antianemico (per l'acido folico o vitamina B9), antitossico, utile negli stati di denutrizione e magrezze costituzionali (per le vitamine anabolizzanti B2 e B5), per favorire l'attività delle ghiandole surrenali (B5), per una normale produzione di globuli rossi (B2, B5, B9), antiarteriosclerotico, stomachico, indicato nella demineralizzazione, nel rachitismo, nell'avitaminosi, nelleintossicazioni alimentari, nelle infezioni intestinali, nella foruncolosi, nelle dermatiti, nelle patologie epatiche, attenua il dolore in caso di cirrosi, previene la carie, è preventivo nei confronti delle radiazioni, regola il ricambio, elimina gli sfoghi della pelle, purifica la pelle e la rende più bella e luminosa, rafforza anche le ciglia, utile nella stitichezza cronica, nelle nevralgie (per il contenuto in vitamine neurotrope B1 e B6), nella leucopenia, nella agranulocitosi. Essenziale in chi assume antibiotici.
Il lievito di birra costituisce in particolare la più completa fonte di vitamine B, spesso assunte in scarse quantità nelle diete iperlipidiche, o iperglucidiche, o iperproteiche, quando il consumo di alcool o di caffè è elevato, e nei fumatori. E' un insieme di vitamine molto importante per gli sportivi, i bambini in crescita e le persone convalescenti, perché facilita la trasformazione di proteine, carboidrati e lipidi in energia. Infatti contiene tutte le vitamine del gruppo B, dosate nelle giuste proporzioni per una loro corretta integrazione, ed anche lavitamina B12 (le vitamine del complesso B agiscono in sinergia fra loro, intervenendo tutte quante sui sistemi di regolazione del metabolismo).
Alcune controindicazioni si possono riscontrare nell'utilizzo di lieviti in presenza di funghi e muffe (per esempio in presenza di infezioni da Candida albicans) o superando le dosi consigliate. Possibili rischi per chi soffre di allergie o intolleranza ai lieviti. L'assunzione di preparati contenenti altri lieviti oltre al Saccharomyces cerevisiae e di lieviti di panificazione potrebbe indurre a gonfiore oltre ad essere scarsamente ricchi di princìpi attivi.
PRINCIPI ATTIVI: lisina, vitamine del gruppo B, selenio, cromo (cofattore dell'insulina e preventivo del diabete mellito), glutatione, zolfo che difende dai veleni inquinanti, aminoacidi essenziali (leucina, valina, isoleucina, treonina, finilanina, metionina, triptofano, lisina); fonte eccezionale di tiamina la vitamina B1, di riboflavina B2, acido nicotinico, piridossina B6, acido pantotecnico, biotina, acido folico, fosforo, potassio e magnesio.
LA CRUSCA
La crusca è una sorta di involucro fibroso che ricopre i semi delfrumento e degli altri cereali. Dopo essere stata separata dallafarina, secondo un processo chiamato raffinazione, si presenta sotto forma di scagliette più o meno larghe e ben distinte .
Fino ai primi anni '70 la crusca veniva considerata un prodotto di scarto, da destinare principalmente all'alimentazione del bestiame.
Non è quindi un caso che molti proverbi italiani facciano riferimento alla scarsa importanza nutrizionale e commerciale dell'alimento. "Vendere crusca per farina" significa ingannare il prossimo, spacciando una cosa poco pregiata per una di maggior valore; quando si ricorda che "la farina del diavolo va tutta in crusca" si vuole invece sottolineare che le cattive azioni non portano alcun vantaggio.
A partire dagli anni Settanta la fibra alimentare ha attirato sempre più l'interesse dei nutrizionisti, grazie alla sua capacità di prevenire molte malattie tipiche della società del benessere (stitichezza, obesità, colon irritabile, tumore al colon ecc.).
Tipo di crusca Contenuto percentuale in fibra
Frumento 40-50%
Avena 15-20%
Orzo 5%
Riso 20-30%
La crusca di frumento è da preferire agli altri tipi, sia sotto l'aspetto quantitativo che qualitativo. E' infatti più ricca di fibre insolubili, che le conferiscono la capacità di rigonfiarsi, assorbendo acqua fino al 400% rispetto al suo peso.
Benefici
Facilita il transito intestinale: la crusca espleta un'azione ammorbidente, massificante e omogeneizzante delle feci, incrementando la motilità del colon e riducendo la pressione sulle pareti intestinali. Tale proprietà risulta particolarmente benefica nella prevenzione della diverticolosi e del tumore al colon (la fibra facilita l'eliminazione dei residui tossici introdotti con gli alimenti). L'effetto lassativo è tanto più pronunciato quanto più la crusca è ricca di componenti insolubili.
Contrasta l'iperalimentazione: rigonfiandosi a livello gastrico provoca un anticipato senso di sazietà, che impedisce l'ingestione di quantità eccessive di cibo. La fibra ha un apporto calorico limitato, praticamente nullo se si considera il ridotto assorbimento intestinale dei nutrienti a cui viene associata. La crusca è pertanto utile per contrastare sovrappeso ed obesità.
Modula l'assorbimento dei nutrienti: grazie alla sua capacità di ridurre l'assorbimento di grassi e colesterolo, la crusca è particolarmente importante nell'alimentazione di chi soffre di ipercolesterolemia o di un elevato tasso ditrigliceridi nel sangue. Inoltre, modulando la curva glicemica, contribuisce ad evitare eccessivi rialzi della glicemia ed è pertanto indicata nella prevenzione deldiabete senile.
L'integrazione di crusca, nell'ordine di 8-24 g al giorno (1-3 cucchiai), accompagnata ad almeno due litri di liquidi, è pertanto indicata in caso di stitichezza, colon irritabile, malattia diverticolare, diabete, dislipidemie, sovrappeso e obesità .
Inizialmente l'assunzione di crusca si accompagna ad effetti indesiderati come distensione eflatulenza eccessiva, tali problemi tendono comunque a regredire nel giro di 4-6 settimane. Per contrastare questi spiacevoli disturbi è necessario un graduale incremento delle dosi ed una suddivisione delle stesse in diversi periodi della giornata.
Svantaggi e controindicazioni
Gli integratori ed i preparati farmaceutici a base di fibre sono ormai moltissimi, tanto che la vecchia crusca viene spesso associata ad altri agenti massificanti naturali delle feci, come iglucomannani, l'agar agar o la gomma karaja.
Piuttosto che utilizzare tali prodotti, sarebbe meglio regolarizzare le proprie abitudini alimentari, aumentando l'assunzione di frutta e verdura. E' chiaro infatti che la semplice aggiunta di integratori di fibre non è equiparabile ai benefici di un'alimentazione naturalmente ricca di tali sostanze.
Se il cereale da cui viene estratta la crusca non è di origine biologica, il rischio di ingerire gli agenti chimici di sintesi che normalmente vengono asportati insieme ad essa, è elevato.
L'uso prolungato di crusca può inoltre portare ad un impoverimento di vitamine e sali minerali, interferendo sull'assorbimento di calcio, ferro, fosforo e zinco.
Infine bisogna considerare la tolleranza individuale al consumo di crusca. Il suo utilizzo può infatti aumentare la produzione di gas intestinali, causando gonfiore ed un fastidioso senso di distensione. La degradazione batterica dei suoi componenti può così aggravare alcune forme di colite o peggiorare la sindrome del colon irritabile ed i sintomi del meteorismo.
Piuttosto che ricorrere ad un uso indiscriminato di crusca è meglio affidarsi ad una dieta variata, aumentando gradualmente la presenza di fibre, attraverso il regolare consumo di frutta, verdura e cereali integrali, che contengono sia la crusca, sia le vitamine e i sali minerali necessari per il proprio benessere.
La crusca non è dunque una panacea ma un utile supplemento a cui ricorrere soltanto in casi particolari, dopo aver consultato un medico o altri professionisti del settore.
AVENA
L'avena è una fonte di carboidrati a lenta digestione, ricca di fibre e per questo in grado di fornire energia a lungo termine senza causare picchi insulinici. Nel nostro Paese le applicazioni dietetiche dell'avena sono relativamente recenti, nonostante questo cereale abbia alle spalle antichissime tradizioni. I popoli germanici e scozzesi, per esempio, basavano la propria alimentazione sull'avena, dal momento che questa pianta annuale riesce a superare anche i climi rigidi delle regioni nordiche. In tali zone il consumo di avena è ancora ampliamente diffuso, soprattutto per la preparazione di gustosi piatti tradizionali come il porridge.
In Italia, fino a pochi anni fa, l'avena era destinata prevalentemente all'alimentazione dei purosangue, a quattro (cavalli) e a due zampe (sportivi di alto livello e "maniaci" della forma fisica). Oggi, i benefici dell'avena sono ormai giunti agli orecchi del grande pubblico e la sua diffusione nei prodotti alimentari è sempre più capillare. Ingrediente tradizionale del muesli, viene ormai aggiunta in quasi tutti gli alimenti dietetici per la prima colazione.
Nell'alimentazione umana viene utilizzata la cariosside, generalmente privata dei suoi involucri fibrosi (decorticata) e ridotta in farina (macinazione) o in fiocchi (tramite pressione dei chicchi, freschi o precotti a vapore).
Avena e celiachia
La tossicità dell'avena per i celaci è tuttora oggetto di dibattito. In passato, infatti, veniva esclusa a priori dalla dieta del celiaco, mentre diversi studi la dipingono come relativamente sicura. In particolare, se introdotta pura, ossia non contaminata da proteine del grano, dell'orzo o della segale durante la lavorazione, l'avena non sarebbe lesiva per la maggior parte (99,4%) dei celiaci.
Bibliografia: Can oats be taken in a gluten-free diet? A systematic review. Scand. J. Gastroenterol. Vol. 42, No. 2 , pagine 171-178.
Avena e salute umana: un prezioso alleato contro diabete e colesterolo
Le ottime caratteristiche nutrizionali dell'avena si possono intuire già dalla semplice osservazione delle tabelle alimentari. Tra tutti i cereali, detiene il primato di alimento più ricco in proteine (12,6-14,9%) e di sostanze grasse, tra cui l'essenziale acido linoleico. Ottimo anche il contenuto di fibre solubili, che rendono l'avena un alimento ideale per placare l'appetito, regolarizzare la funzione intestinale e normalizzare il peso corporeo. Non è quindi un caso che la medicina popolare descriva la farina di avena come alimento nutritivo e rinforzante, adatto soprattutto per bambini e convalescenti.
ENERGIA [100 grammi di avena]
389 Kcal
1628.0 Kjoule
Carboidrati
66,27 g
Grassi
6.90 g
Proteine
16.89 g
Fibre 10.6
Colesterolo 0 mg
Tiamina 0,8 mg (51%)
Folati 56,0 mcg (14%)
Acido pantotenico 1,3 mg (13%)
Manganese 4,9 mg (246%)
Fosforo 523 mg (52%)
Magnesio 177 mg (44%)
Rame 0,6 mg (31%)
Ferro 4,7 mg (26%)
Zinco 4,0 mg (26%)
I benefici dell'avena sono talmente lampanti da aver indotto la Food and Drug Administration Statunitense ad autorizzare l'affermazione che l'avena favorisce l'abbassamento dei livelli dicolesterolo.
Per accentuare il suo effetto ipocolesterolemizzante, si consiglia il consumo di crusca d'avena (40 grammi al giorno, pari a circa 6-8 g di fibra). Questo alimento, grazie alla sua altissima capacità di attirare acqua e alla presenza di molti oligoelementi utili, abbassa in tempi brevi il colesterolo "dannoso" (LDL), senza influenzare quello "buono" (HDL). Mangiare regolarmente avena è quindi un ottimo modo per proteggere le nostre arteriedall'aterosclerosi.
Una nota interessante riguarda l'ottimo valore biologico delle sue proteine. In particolare l'avena vanta un buon contenuto in lisina, nettamente superiore rispetto agli altri cereali. Nel frumento questo nutriente rappresenta l'amminoacido limitante, cioè quell'amminoacido essenziale che, essendo contenuto in quantità ridotte rispetto agli altri, diviene limitante per la sintesi proteica. L'avena è quindi un ottimo alimento, nutritivo e riequilibrante, anche per ivegetariani.
I Β-glucani presenti nella fibra solubile agiscono positivamente anche nei confronti di altre patologie dismetaboliche tipiche delle società industrializzate. Il basso indice glicemico, per esempio, la rende un alimento prezioso per i diabetici, che possono beneficiare del suo effetto stabilizzante sui livelli glicemici. Questa caratteristica è importante anche nella lotta contro i kg di troppo, poiché aiuta a controllare l'apporto di cibo prolungando il senso di sazietà dopo il pasto.
Da segnalare anche la presenza di avenina, un alcaloide concentrato nella crusca e dotato di effetto tonificante, energetico e riequilibrante. L'avena ha inoltre proprietà diuretiche elassative (stimola l'intestino pigro), che contribuiscono a renderla una scelta salutare in qualsiasi momento della giornata.
LATTE DI SOIA
Alimento tipico dei Paesi orientali, il latte di soia sta prendendo sempre più piede anche in Italia, soprattutto tra le personeintolleranti al lattosio e tra i sostenitori delle diete strettamente vegetariane. Lo zucchero tipico dei latti animali è infatti assente nel latte di soia, che come tale rappresenta una valida alternativa per chi non li digerisce
Aldilà delle caratteristiche organolettiche, che possono risultare più o meno gradevoli in base alle preferenze individuali, il latte di soia presenta alcune proprietà nutrizionali degne di nota. L'assenza di colesteroloinnanzitutto, che è invece presente in modeste quantità nel latte vaccino (11 mg su 100 grammi per quello intero, 7 per quello parzialmente scremato e 2 per quello scremato).
Oltre ad essere privo di colesterolo, il latte di soia presenta una frazione lipidica ricca di grassi insaturi (una categoria di nutrientiamici della salute, ma scarsamente rappresentata nel latte vaccino).
Dal punto di vista strettamente quantitativo, l'apporto proteico è sovrapponibile a quello del latte di mucca. Grazie alla buona distribuzione di amminoacidi essenziali, le proteine di questi "fagioli gialli" possiedono un elevato potere nutrizionale, che risulta comunque inferiore rispetto a quello del latte vaccino (gli amminoacidi limitanti della soia sono i solforati -cistina e soprattutto metionina-). Più facile risulta invece la digestione della frazione proteica, per l'assenza delle caseine tipiche dei latti di origine animale.
La soia presenta anche un elevato tenore in lisina, che può completare l'apporto amminoacidico di un pasto a base di cereali e derivati. Le proteine della soia possiedono anche un ulteriore ed importantissimo vantaggio. Una volta assorbite, agiscono infatti come veri e propri spazzini delle arterie, abbassando significativamente il colesterolo plasmatico totale, le LDL, i trigliceridi, ma non la frazione buona HDL, che può risultare addirittura aumentata.
Il regolare consumo di latte di soia aiuterebbe (il condizionale è d'obbligo quando si parla di malattie a così elevato impatto sociale sulla base di dati statistici non ancora confermati da un numero sufficiente di studi clinici) a prevenire il tumore al colon, alla prostata nell'uomo ed al seno nella donna. Ma i vantaggi per l'universo femminile non finiscono qui; gli isoflavoni di soia sono infatti conosciuti come il complemento dietetico ideale durante la menopausa(attenuano le vampate di calore e possono contribuire alla prevenzione di osteoporosi, sovrappeso ed ipercolesterolemia). Anche in questo caso in letteratura sono presenti studi con risultati contrastanti. Tra i tanti, senza creare inutili allarmismi ma solo per dare un'idea di quanto delicata sia la questione, ve ne sono alcuni che sottolineano la capacità degli isoflavoni di favorire la crescita e la proliferazione delle cellule tumorali mammarie. In base ai risultati di questi studi, la soia ed i suoi derivati sarebbero controindicati alle donne con storia presente o passata di cancro al seno.
Alimento
Isoflavoni (tot.)
(mg/100 g) *
mg per porzione media
equivalente a (g)
Soia semi
58-380
34,8-228,0 (60)
Tofu
8-67
10,4-87,1 (130)
Farina di soia
83-178
16,6-35,6 (20)
Soia proteine testurizzate
71-118
28,4-47,2 (40)
Soia latte
3-17
3,0-17,0 (100)
Miso
26-89
4,7-16,0 (18)
Soia formaggio
3-5
1,2-20,0 (40)
Tofu yogurt
15
18,0 (120)
Soia salsa
1-7
0,1-0,3 (5)
Reinli K. And Block G. Nutr Cancer 26:123-148 (1996)
(*) Assunzione raccomandata per ottenere gli effetti terapeutici sopraccitati è compresa tra i 60 e gli 80 mg al giorno
Da sottolineare a suo favore, anche il ridotto impatto ambientale del latte di soia. Sotto l'aspetto agronomico, un'unità di terreno adibita alla coltivazione di questa leguminosa, può produrre in un anno una quantità di latte di soia dieci volte superiore, rispetto a quella di latte vaccino ottenibile foraggiando le mucche con l'erba prodotta dallo stesso terreno. La soia, inoltre, è in grado di sintetizzare autonomamente le quantità di azoto necessarie al suo metabolismo, senza richiedere l'apporto ausiliario dei concimi azotati, che sono invece utilizzati per la coltivazione dei cerali. Anche per la soia, rimane comunque la necessità di impiego dei pesticidi (diserbanti ed, in alcuni casi, acaricidi), che raramente si rendono necessari nella coltivazione dei terreni da pascolo.
SEMI DI LINO
Le principali sostanze contenute nei semi di lino sono rappresentate dagli acidi grassi omega 3, presenti in percentuali importanti, sali minerali, proteine, lipidi, acido linoleico, fibre e lignani che hanno importanti proprietà antiossidanti. Gli omega 3, conosciuti come grassi "buoni", hanno effetti salutari sul cuore ed un cucchiaio di semi di lino ne contiene circa 1,7 grammi.
L'aspetto più importante, legato alle proprietà dei semi di lino riguarda il risultato di alcune ricerche condotte negli Stati Uniti che parrebbe dimostrare come il consumo dei semi di lino possa ridurre il rischio di sviluppare alcuni tipi di tumore: seno, prostata, e colon le parti interessate. Negli studi condotti su animali risulterebbe che gli acidi grassi omega 3 sarebbero in grado di inibire la formazione dei cellule tumorali negli organi appena citati. Allo stesso modo, i lignani, sarebbero in grado di interferire con la crescita e la diffusione delle cellule tumorali. I semi di lino vengono utilizzati anche per la cura di altre patologie come: infiammazioni, ascessi ed emorroidi. Non solo. Proteggono l'apparato cardiovascolare, infatti, stabilizzando il battito cardiaco riescono a ridurre il rischio di infarto. In ultimo, i semi di lino, sono utili anche in gravidanza, in quanto contribuiscono alla formazione della corteccia celebrale.
Ottimo anche il contenuto di sali minerali, proteine (20-25%) e lipidi (30-40%). Questi ultimi sono ricchi di trigliceridi, costituiti da:
acido α-linolenico, capostipite degli ω3 (50%)
acido linoleico capostipite degli ω6 (25% )
acido oleico, monoinsaturo caratteristico dell'olio di oliva (10-18%)
acidi grassi saturi (5-10%)
Olio di lino
Dai semi di lino può essere ricavato l'omonimo olio, costituito prevalentemente da triglicerididi acidi grassi polinsaturi essenziali (ω3 e ω6 o vitamina F). L'apporto di questi nutrientideve necessariamente provenire dall'alimentazione, dal momento che l'organismo non è in grado di produrli a partire da altri substrati lipidici. Va detto inoltre, che l'utilizzo di olio di lino è particolarmente utile per riequilibrare il rapporto tra ω3 e ω6, che a causa dello stile alimentare moderno è troppo sbilanciato a favore di questi ultimi. A tal proposito è sicuramente migliore dell'olio di oliva e degli oli di semi tradizionali, ma meno efficace rispetto agli oli di pesce, perché povero di acido eicosapentaenoico (EPA) e acido docosaesaenoico(DHA).
Un adeguato apporto di acido alfa-linolenico indifferenziato, tramite il regolare consumo di olio di semi di lino, è comunque efficace nel proteggere l'organismo da malattie cardiovascolari, alcuni tipi di tumore e da alcune malattie infiammatorie- neurodegenerative. L'attività antiossidante è potenziata dall'ottimo contenuto in vitamina E (17,5 mg per 100 g). Buona anche la presenza di lecitina, un insieme di fosfolipidi necessari per il buon funzionamento del sistema nervoso e del cervello. A quest'olio sono ascritte anche proprietàantiemorroidali, anticolitiche e regolatrici sulla funzione intestinale.
Due cucchiaini di olio di lino al giorno sono in grado di soddisfare, da soli, il fabbisogno quotidiano di acido alfa-linolenico (ω3). Per essere assimilati ed elaborati al meglio nei loro derivati, gli acidi grassi polinsaturi presenti nell'olio di lino vanno assunti, preferibilmente, in pasti poveri di grassi animali e zuccheri semplici. Questo alimento può quindi essere utilizzato per condire un pasto leggero a base di verdure e carne bianca. E' importante non superare le dosi di assunzione consigliate. Solo affiancandolo alle fonti lipidiche tradizionali è infatti possibile soddisfare il fabbisogno di tutti gli acidi grassi, compresi quelli saturi, che alle giuste dosi sono comunque fondamentali per un'ottimale efficienza fisica. Analogo discorso per ilcolesterolo.
ALIMENTO (100 g) ω-3 ω-6 ω-6:ω-3
DHA (g) EPA (g) LNA (g)* totali (g) totali (g) -
Olio di salmone 18,232 13,023 1,061 35,311 1,543 0,04 : 1
Olio di fegato
di merluzzo 10,968 6,898 0,935 19,736 0,935 0,05 : 1
Olio di sardine 10,656 10,137 1,327 24,093 2,014 0,08 : 1
Semi di lino 0 0 22,813 22,813 5,911 0,26: 1
Olio di semi di lino 0 0 53,304 53,304 12,701 0,24 : 1
Olio di noce 0 0 10,400 10,040 52,890 5,27 : 1
Olio di oliva 0 0 0.761 0,761 9,763 12,83 : 1
* LNA = acido alfa-linolenico indifferenziato
FONTE: "acidi grassi essenziali negli alimenti" è stato redatto sulla base dei dati forniti dal ministero dell'agricoltura statunitense
La ricchezza di acidi grassi polinsaturi ha tuttavia il difetto di amplificare i problemi di conservabilità; l'olio di semi di lino, infatti, irrancidisce rapidamente e deve essere ottenuto per spremitura a freddo, dal momento che questi acidi grassi si alterano facilmente con le alte temperatura (per questo motivo dev'essere sempre utilizzato crudo, mai per fritture o soffritti). Anche i semi frantumati devono essere utilizzati entro le 24 ore per evitare i suddetti fenomeni di irrancidimento.
L'ossidazione, che renderebbe questo alimento inadatto per l'uso dietetico, viene però sfruttata in campo industriale. Infatti, se esposto all'aria, l'olio di lino forma una massa bruna solida, che viene utilizzata nella preparazione di vernici e pitture.
L'olio di lino viene generalmente commercializzato in piccole bottiglie (250 o 500 ml), ha un tempo di conservazione ridotto e dev'essere necessariamente consumato entro un mese dall'apertura. Per proteggerlo dalla luce e dal calore va conservato in bottiglie opache ben sigillate e riposto in un luogo fresco (in frigorifero dopo l'apertura, con il tappo ben chiuso). In commercio si trovano anche capsule o perle di olio di lino che apportano tuttavia un quantitativo modesto di acidi grassi essenziali, a meno che non si consumino diversi opercoli al giorno (equivalenti ad una dose di almeno 3 grammi/die di olio di lino).
IL GERME DI GRANO
Il germe di grano
La cariosside di frumento è costituita da:
l'embrione o germe di grano (2-4% in peso)
tegumenti o involucri (8% circa)
endosperma amilaceo o mandorla farinosa (87-89% circa)
Ognuna di queste regioni racchiude diversi tipi e percentuali dinutrienti, in relazione al ruolo biologico che ricopre. L'embrione o germe di grano è, per esempio, particolarmente ricco di sostanze nutritive, fondamentali per favorire la germinazione e sostenere le prime fasi di crescita.
Regione anatomica della cariosside
Percentuale dellacariosside
Amido e altri carboidrati (%)
Proteine (%)
Lipidi
(%)
Cellulosa
Emicellulosa
Pentosani
(%)
Sostanze minerali
(%)
Tegumenti
9
14
12.8
2.4
65.2
5.6
Strato aleuronico
8
12
32.0
8.0
38.0
10.0
Germe
3
20
38.0
15.0
22.0
5.0
Endosperma
80
83.0
11.0
30.0
2.0
1.0
Tabella tratta da - Chimica degli alimenti - Cabras Paolo; Martelli Aldo
Proprietà e caratteristiche nutrizionali del germe di grano
Il germe di grano è un vero e proprio concentrato di sostanze nutritive come aminoacidi,acidi grassi, sali minerali, vitamine del gruppo B e tocoferoli (vit. E). Purtroppo tale embrione viene eliminato insieme agli involucri esterni durante il processo di raffinazione, privando lafarina di frumento di buona parte del suo prezioso carico di fibre, vitamine e sali minerali. Quest'operazione si rende necessaria per motivi organolettici ma anche per aumentare i tempi di conservazione, dato che gli acidi grassi contenuti nel germe irrancidisconorapidamente.
Nei cereali integrali sono invece presenti tutte e tre le parti del chicco e proprio per questo motivo le loro proprietà salutistiche sono ormai universalmente accettate.
Il germe di grano può essere estratto abbastanza facilmente, separandolo dalla farina con un setaccio dopo la macinazione della cariosside. Se estratto in questo modo si presenta sotto forma di piccoli fiocchi biancastri, che possono essere consumati al naturale o insieme ad altri alimenti (yogurt, cereali per la prima colazione, verdure) in ragione di circa 50 g al giorno.
Il germe di grano viene spesso ricavato dalle cariossidi germogliate, poiché le sue proprietà nutritive si esaltano durante il processo di germinazione. Mettendo il chicco a contatto con l'acqua l'embrione diventa sede di un'intensa attività enzimatica, che aumenta significativamente il suo prezioso serbatoio di nutrienti. Il livello di calcio passa in pochi giorni da 45 a 71 mg per 100 g, quello del fosforo da 423 a 1050 mg e quello del magnesioda 133 a 342 mg. La germinazione fa aumentare significativamente anche il contenuto in amminoacidi e vitamine; la B1 aumenta del 20%, la B5 del 45%, la B6 del 200%, i carotenoididel 225%, la vitamina E del 300% e la vitamina C del 500%.
I germogli del grano sono quindi una miglior fonte di nutrienti rispetto al germe di grano essiccato. Possono essere prodotti facilmente a casa propria, utilizzando semi di origine biologica e mettendoli in ammollo in acqua tiepida per 12 ore. Successivamente andranno riposti in un piatto fondo, ricoperto con una garza umida che li protegga dalla luce diretta e dall'essiccamento. Lasciandoli ad una temperatura di 20°C ed avendo cura di bagnarli leggermente due volte al giorno, i germogli di grano potranno essere consumati dopo tre o quattro giorni. Per un adulto la dose consigliata è quella ottenuta a partire da un cucchiaio di semi secchi.
Pressando il germe di grano si ottiene l'omonimo olio che rappresenta la migliore fonte alimentare di vitamina E (133 mg/100 g contro i 18.5 mg/100g dell'olio di oliva). Questa vitamina è un potentissimo agente antiossidante, fondamentale nella lotta ai radicali liberi, nella difesa della salute e nella prevenzione dell'invecchiamento. L'olio di germe di grano è inoltre ricchissimo di acidi grassi essenziali, anch'essi alleati preziosi della nostra salute, purché l'alimento venga consumato crudo (sconsigliato il suo impiego per fritti e soffritti). Se assunto sottoforma di integratore, l'olio di germe di grano va preso al termine del pasto (i grassi presenti negli alimenti favoriscono l'assorbimento della vitamina E), seguendo le indicazioni del produttore.
Consumato regolarmente, sostituendo una parte dei cibi raffinati con cereali integrali o ricorrendo ad integratori specifici, il germe di grano permette di colmare le numerose carenze della dieta occidentale, ipercalorica da un lato ma povera dei princìpi nutritivi essenziali per il nostro benessere dall'altro.
Il germe di grano contiene anche una sostanza chiamata octacosanolo, che, secondo le ricerche del fisiologo americano Thomas Cureton, migliorerebbe la prestazione atletica e la funzionalità dell'ipofisi, ottimizzando l'efficienza fisica e mentale (l'ipofisi è una ghiandola che, producendo diversi ormoni, regola la funzionalità di numerosi organi e apparati, come quello riproduttivo, osteomuscolare, endocrino e nervoso). Il germe di grano, in qualunque formulazione venga assunto, è quindi un ottimo integratore anche per sportivi ed atleti professionisti.
CASTAHNA DO PARA'
La stop-dado , o la noce del Brasile è il seme della noce-do-Pará ( Bertholletia excelsa ) un albero della famiglia botanica Lecythidaceae , nativo emergente foresta amazzonica .
E 'un frutto con un alto livello di calorie e proteine contiene anche l'elemento selenio che combattono i radicali liberi e molti studi sono raccomandati per la prevenzione del cancro (cancro).
E 'l'unica specie del genere Bertholletia . Originario di Guyana , Venezuela , Brasile ( San Giovanni d'Acri , Amapá , Amazonas , Maranhao , Mato Grosso , Para e Rondonia ), orientaleColombia , orientale Perù e orientale della Bolivia , si presenta come alberi sparsi nelle grandi foreste, sulle rive del Rio delle Amazzoni , Rio Negro , Orinoco , Araguaia e Tocantins fiume . Il genere prende il nome dal chimico francese Claude Louis Berthollet .
Oggi è abbondante solo nello stato di Acre nel nord della Bolivia e Suriname . Inclusi nella Lista Rossa della IUCN come vulnerabile, la deforestazione è una minaccia per le loro popolazioni.Sulle rive del Tocantins , è stata cancellata per la costruzione di strade e di una diga. Nel sud delPará da insediamenti dei senza terra. In Acre e Para, il bestiame lo uccide, e la caccia di agouti , che sono i dispersori di semi minaccia la formazione di nuovi individui. [1]
E 'molto consumato dalla gente fresca , arrosto, o sotto forma di farina , caramelle e gelati. La corteccia è molto difficile e richiede grande sforzo da estrarre manualmente.
Indice [ nascondi ]
1 Nomenclatura
2 morfologica
2,1 Fenologia
3 Riproduzione
4 Ecologia
5 Produzione
5,1 Effetti della raccolta
5,2 Conservazione Iniziative
6 Usi
6,1 Potenza
6,2 medicinali
6,3 Altri usi
7 Radioattività
8 Referenze
9 Fonti
10 Collegamenti esterni
[ modifica ]Nomenclatura
Guscio di colore marrone
Nonostante il suo nome inglese, noce del Brasile , il più grande esportatore di noci noci del Brasile non è il Brasile, ma in Bolivia, dove sono chiamati mandorle . Ciò è dovuto al drastico declino della specie in Brasile, a causa della deforestazione. Il nome del portoghese si riferisce a Para , la cui estensione nel periodo coloniale incluso l'intera regione amazzonica del Brasile. L' Acri - per essere il più grande produttori nazionali di noci - si riferiscono a loro come noci da Acri . Alcuni nomi indiani sono Juvianella regione dell'Orinoco e Sapucaia in altre regioni del Brasile.
Anche se è classificato come un dado da cucina, i botanici considerano dado-stop come un seme, non un dado, come noci e il dado e la conchiglia si divide in due metà, che separa la carne dal guscio.
[ modifica ]Caratteristiche morfologiche
Lo stop-the-castagno è un albero di grandi dimensioni, raggiungendo i 30-50 metri di altezza e 1,2 metri di diametro del tronco, è tra i più grandi alberi del Rio delle Amazzoni. Ci sono record di campioni con più di 50 m di altezza e diametro superiore a 5 m di Para . [2] può vivere più di 500 anni e, secondo alcune autorità viene spesso a vivere 1000 [3] o 1600 anni. [2]
Il suo tronco è dritto, non ramificati per più di metà della lunghezza della pianta, con una corona grande emergente di fogliame sugli alberi vicini. La corteccia è grigia e liscia.
L'albero è decidue , le sue foglie , che misurano 20-35 centimetri di lunghezza e 10 a 15 pollici di larghezza, rientra nella stagione secca.
Il suo fiori sono piccoli, verde-bianco, in pannocchie 50-10 cm di lunghezza, ogni fiore ha un calice deciduo diviso in due parti, con sei petali disuguali e molti stami riuniti in una grande massa sotto forma di un cappuccio.
[ edit ]Fenologia
Fioritura nella stagione secca passare per la pioggia, che in Amazzonia orientale del bacino avviene da settembre a febbraio, con un picco da ottobre a dicembre. Il prossimo luglio cadono le foglie, alcuni sono completamente senza foglie durante la stagione secca. I fiori sono numerosi, e durare solo un giorno. I frutti prendere 12-15 mesi per maturare e cadere soprattutto in gennaio e febbraio. I semi, se non trattata, ci vogliono 12 a 18 mesi a germogliare, a causa della loro corteccia spessa. [4] gg
[ modifica ]Riproduzione
-Do-dado alberi per produrre frutti solo a foreste vergini , le foreste come "non-vergini", spesso non hanno le orchidee che sono indirettamente responsabili della impollinazione dei fiori. [ citazione necessaria ] stop-dado piantagioni sono state raccolte in (in Malesia e Ghana ), ma la sua produzione è bassa e al momento non è economicamente sostenibile. [5] [6] [7]
I fiori gialli del castagno-stop-non può che essere impollinate da un insetto abbastanza forte per sollevare il "cofano" del fiore e ha una lingua abbastanza a lungo per passare attraverso il complesso spirale fiore, come nel caso delle api dei generi Bombus , Centris , Epicari ,Eulaema e Xylocopa . Le orchidee producono un profumo che attrae piccoli api del Orchid (specie Euglossa ), parlando troppo a lungo, dal momento che questo api specie maschile bisogno che profumo per attirare le femmine. Il grande ape-da-impollina l'orchidea femminile castagno-do-Pará. Senza l'orchidea, le api non si accoppiano, e quindi la mancanza di api significa che il frutto non è impollinata.
Frutta
Se entrambe le orchidee e le api sono presenti, il frutto dura 14 mesi per maturare dopo l'impollinazione dei fiori. Lo stesso frutto è una capsula grande 10-15 cm di diametro simile al endocarpo della noce di cocco per dimensioni e pesa due libra . Ha un guscio duro, simile al legno, con uno spessore 8-12 millimetri , e sono a 8-24 semi con circa cinque centimetri di lunghezza (noci, noci del Brasile), disposti come le gemme di unarancio , non è quindi un dado in senso botanico.
La capsula contiene un piccolo foro ad una estremità, che permette grandi roditori come agouti e meno frequentemente il scoiattoli a rosicchiare aprire la capsula. Hanno poi mangiare alcune delle noci, mentre all'interno seppellire altri per un uso successivo, alcuni dei quali sono stati sepolti alla fine germinano e producono nuovi stop-the-dado.
Frutto aperto
La maggior parte dei semi sono "piantato" dalla agouti in luoghi bui, e gli alberi giovani devono aspettare anni, in letargo fino a quando un albero a cadere e la luce del sole possono raggiungerli. Chimps sono stati visti aprire i frutti di il castagno-stop-usando una pietra come un incudine .
[ edit ]Ecologia
Preferibilmente vivere nella terra di boschi, e cresce solo dove la stagione secca è di 3-5 mesi.
La densità della specie è molto variabile per tutto il Amazon , passando dal 26 alberi riproduttiva per ettaro (ha) solo una copia in 100 ha. Si pensa che alcuni gruppi di alberi devono la loro esistenza agli indigeni precolombiani. [8]
[ modifica ]Produzione
Circa 20.000 tonnellate di noci vengono raccolte noci del Brasile, ogni anno, di cui il 50% dei conti per la Bolivia, Brasile e Perù per il 40% al 10% (2000 stime). [9] Nel 1980 la produzione annua era circa 40.000 tonnellate l'anno nel solo Brasile, e nel 1970 il paese ha registrato un raccolto di 104.487 tonnellate di nocciole dalla fermata. [10]
La produzione brasiliana è sceso di oltre la metà tra il 1970 e il 1980 a causa della deforestazione in Amazzonia .
[ modifica ]Effetti della raccolta
Frutta a guscio, noci del Brasile destinate al commercio internazionale provengono interamente dalla raccolta selvatica, e non da piantagioni.Questo modello viene promosso come un modo per generare reddito da una foresta tropicale senza distruggerlo. Le noci vengono raccolte dai lavoratori migranti conosciuti come alberi di castagno .
L'analisi delle età degli alberi nelle aree in cui è stato dimostrato che l'estrazione da moderata a intensa raccolta raccoglie molti semi che non è abbastanza a sinistra per sostituire i vecchi alberi che muoiono. I siti con attività di raccolta sono meno alberi più giovani, mentre i siti con elevata attività di raccolta quasi non lo fanno. [11]
Esperimenti di statistica sono stati fatti per determinare quali fattori ambientali possono contribuire alla mancanza di giovani alberi. Il fattore più consistente è stato il livello dell'attività di raccolta in un determinato sito. Una simulazione al computer ha predetto che la dimensione degli alberi dove la gente raccolto tutti i dadi coinciso con le dimensioni di alberi trovati nei luoghi dove c'era un pesante raccolto di frutta a guscio.
[ modifica ]Conservazione Iniziative
Secondo IUCN , la conservazione delle aree protette, governativa o aziendale, è insufficiente, e il tentativo di stabilire nuove popolazioni sono falliti.
Le attività di maggior successo sono realizzati da popolazioni indigene nel riserve estrattive . [ citazione necessaria ]
[ modifica ]Usi
[ edit ]alimentare
Noci di fermarsi dopo la rimozione del guscio
Frutta a guscio, noci del Brasile hanno il 18% proteine , 13% carboidrati e 69% di grassi . La percentuale di grasso è circa il 25% di grassi saturi , 41% monoinsaturi e il 34% polinsaturi . [12]Hanno un sapore leggermente terroso, molto apprezzato in molti paesi. Il contenuto di grassi saturi di noci, noci del Brasile è tra i più alti di tutti i dadi, superando anche quello dellamacadamia . Grazie al gusto risulta ricco, nocciole, noci del Brasile possono spesso sostituire noci di macadamia o noci di cocco nelle ricette. Noci dal guscio per rimuovere rapidamente diventare rancido. I dadi possono anche essere schiacciato per ottenere l'olio.
Nutrizionale, castagne, noci del Brasile sono ricchi di selenio , anche se la quantità di selenio varia notevolmente. [13] sono anche una buona fonte di magnesio e di tiamina . Alcune ricerche hanno indicato che il consumo di selenio è associato ad un ridotto rischio di cancro alla prostata .[14] Questo ha portato alcuni analisti a raccomandare il consumo di noci da una misura preventiva per fermare .. [15] Successivi studi sulla effetto di selenio sul cancro della prostata sono stati inconcludenti. [16]
[ edit ]Medical
Il tè dalla corteccia del castagno-stop viene utilizzato nel Amazon per il trattamento del fegato, e l'infusione dei semi per problemi di stomaco.
Per il suo contenuto di selenio, l'antiossidante è marrone.
Il suo olio è usato come pelle umidificatore. [17]
[ modifica ]Altri usi
Come in uso alimentare, l'olio estratto dalla noce-stop viene utilizzato anche come lubrificante in orologi , per fare vernici per gli artisti e l'industria dei cosmetici .
Il legno del castagno-stop è di ottima qualità, ma la sua estrazione è proibita dalla legge nei tre paesi produttori (Brasile, Bolivia e Perù). Il disboscamento illegale e di compensazione delle foreste è una minaccia continua. [18]
L' effetto di noce-stop , in cui gli oggetti più grandi mescolati in un contenitore con piccoli oggetti (ad esempio, frutta secca, noci del Brasile mescolato con arachidi ) tendono a salire verso l'alto, questa specie è stato nominato.
[ edit ]Radioattività
Noci noci, il Brasile può contenere piccole quantità di Radio , un materiale radioattivo . Anche se la quantità è molto piccola, circa 7.1 PCI / g (40-260 Bq / kg), e la maggior parte non rimanere intrappolati nel corpo, è 1.000 volte superiore a quella di altri alimenti. Secondo l' Oak Ridge Associated Universities , ciò non è dovuto agli alti livelli di radio nel terreno, ma il sistema radicale molto esteso della struttura. "
LIEVITO DI BIRRA
Si tratta di un fungo microscopico formato da colonie di unmicrorganismo chiamato Saccharomyces cerevisiae ottenibile per fermentazione. Le cellule del lievito, ottenute da ceppi selezionati, vengono coltivate su un substrato di malto (orzo germogliato) nei fermentatori dove si moltiplicano migliaia di volte. Alla fine di tale processo esse vengono separate dal substrato nutritizio, lavate ed essiccate ad una temperatura che non supera i 40 gradi.
Utile per il mantenimento e un'efficiente funzionamento dell'apparato tegumentario (pelle, unghie, peli e capelli) e per la cura di patologie legate ad esso come la seborrea e l'acne; ma anche per la cura dicoliti, stipsi, deficienze immunitarie (per le vitamine B2, B5 e B6), prolungato uso di antibiotici, diabete, stress. Valido sostegno per la flora batterica intestinale (consumando il Lievito "vivo" che, moltiplicandosi nell'intestino, ostacola per concorrenza vitale l'insorgere di una flora patogena, migliorando invece la flora batterica intestinale benefica), è inoltre epatoprotettivo (B1, B2, B6, B9) ed utile al verificarsi di infiammazioni dei nervi.
Il lievito di birra è un residuo della fermentazione della birra; si trova anche sulla buccia di alcuni frutti e rappresenta un ricostituente naturale; ha un notevole valore nutrizionale per il suo grande contenuto in proteine e aminoacidi essenziali.
Fonte abbondante di sali minerali, è consigliato agli sportivi per riequilibrare le perdite salinedovute alla sudorazione copiosa durante l'esercizio fisico. Indispensabile in chi non mangiaproteine animali, ha proprietà immunostimolanti. Gli estratti vivi di lievito sono cicatrizzantied utili nelle ustioni estese è di aiuto in chi ha il diabete, favorisce l'assimilazione alimentare, è equilibrante, protegge il sistema nervoso, stimola le ghiandole endocrine, è antianemico (per l'acido folico o vitamina B9), antitossico, utile negli stati di denutrizione e magrezze costituzionali (per le vitamine anabolizzanti B2 e B5), per favorire l'attività delle ghiandole surrenali (B5), per una normale produzione di globuli rossi (B2, B5, B9), antiarteriosclerotico, stomachico, indicato nella demineralizzazione, nel rachitismo, nell'avitaminosi, nelleintossicazioni alimentari, nelle infezioni intestinali, nella foruncolosi, nelle dermatiti, nelle patologie epatiche, attenua il dolore in caso di cirrosi, previene la carie, è preventivo nei confronti delle radiazioni, regola il ricambio, elimina gli sfoghi della pelle, purifica la pelle e la rende più bella e luminosa, rafforza anche le ciglia, utile nella stitichezza cronica, nelle nevralgie (per il contenuto in vitamine neurotrope B1 e B6), nella leucopenia, nella agranulocitosi. Essenziale in chi assume antibiotici.
Il lievito di birra costituisce in particolare la più completa fonte di vitamine B, spesso assunte in scarse quantità nelle diete iperlipidiche, o iperglucidiche, o iperproteiche, quando il consumo di alcool o di caffè è elevato, e nei fumatori. E' un insieme di vitamine molto importante per gli sportivi, i bambini in crescita e le persone convalescenti, perché facilita la trasformazione di proteine, carboidrati e lipidi in energia. Infatti contiene tutte le vitamine del gruppo B, dosate nelle giuste proporzioni per una loro corretta integrazione, ed anche lavitamina B12 (le vitamine del complesso B agiscono in sinergia fra loro, intervenendo tutte quante sui sistemi di regolazione del metabolismo).
Alcune controindicazioni si possono riscontrare nell'utilizzo di lieviti in presenza di funghi e muffe (per esempio in presenza di infezioni da Candida albicans) o superando le dosi consigliate. Possibili rischi per chi soffre di allergie o intolleranza ai lieviti. L'assunzione di preparati contenenti altri lieviti oltre al Saccharomyces cerevisiae e di lieviti di panificazione potrebbe indurre a gonfiore oltre ad essere scarsamente ricchi di princìpi attivi.
PRINCIPI ATTIVI: lisina, vitamine del gruppo B, selenio, cromo (cofattore dell'insulina e preventivo del diabete mellito), glutatione, zolfo che difende dai veleni inquinanti, aminoacidi essenziali (leucina, valina, isoleucina, treonina, finilanina, metionina, triptofano, lisina); fonte eccezionale di tiamina la vitamina B1, di riboflavina B2, acido nicotinico, piridossina B6, acido pantotecnico, biotina, acido folico, fosforo, potassio e magnesio.
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